Monday, January 9, 2012

Quanto costa il Giappone (1)

Secondo posto di questo blog che, come già detto, è un work in progress. Mano a mano che scrivo cambierò qualcosa cercando di renderlo un pò più interessante.
Allora, il weekend è andato benissimo, soprattutto la domenica. Una giornata veramente indimenticabile, grazie ad una persona speciale.

In questi primi giorni ho fatto i conti con un mio acerrimo nemico: la spesa.
Già, come si fa la spesa in Giappone?

Uno potrebbe pensare "sarà uguale a come si fa da noi". Apparentemente si.
Innanzitutto  ci sono 3 posti dove fare la spesa: oltre ai supermarket, si può fare la spesa anche nei drug stores o nei konbini (convenience store).
I supermarket sembrano letteralmente immensi, quasi come degli interi centri commerciali(x i nostri standard). E in effetti in un certo senso lo sono, visto che si può comprare praticamente tutto. C'è in genere il primo piano* dedicato al cibo, con un banco frigo che occupa di fatto tutto il perimetro della sala. Ai piani superiori c'è  dell'altro, dagli articoli per la casa e la cucina finanche ai vestiti. In alcuni casi, ci si può trovare anche dei piccoli caffè o delle postazioni internet all'interno degli stessi supermercati. Con ogni probabilità, la prima volta che entrerete dentro un supermercato giapponese vi perderete....
La cosa più bella sono però le persone alla cassa. Anche se stressati, sfruttati e/o sottopagati, sono sempre gentili, ringraziano e non vi tirano mai la roba dietro. Neanche in Australia a dire il vero ho mai visto la scortesia che c'è spesso in Italia. Sarà che all'estero molte meno persone sentono di avere il diritto di sfogarsi sul primo che capita di tutte le loro frustrazioni.
Il problema( per qualcuno immagino sia tale) è che dovete imbustarvi la roba da soli.

I konbini penso si chiamino così solo per il fatto che sono aperti 24/7, non certo per i prezzi che sono in genere più alti che nei supermercati. Si può trovare un pò di tutto, dal cibo alle lamette per la barba, dalle riviste alla biancheria intima. Ma ci sono anche degli ATM, si possono anche trasferire soldi, pagare conti e bollette e altro ancora.
A proposito! l'unica catena di konbini che vi permette di prelevare soldi dall'ATM è Seven-Eleven, grazie al servizio Seven Bank. Le altre (Lawson, Family Mart, Am Pm ecc) hanno una certa antipatia verso le  carte di credito/debito straniere, come del resto la maggior parte degli ATM delle banche giapponesi. Di  questo e di come mai è importante ricordarsi del servizio Seven Bank probabilmente ne parlerò in un prossimo post.

I drug store sono negozi dove si trovano fondamentalmente prodotti per l'igiene, personale e domestica, medicinali ma anche prodotti per animali cibo, snacks e qualcos'altro. Sono un pò meno diffusi degli altri due tipi nominati.
Le farmacie? ci sono  ci sono, ma hanno una forma che somiglia molto a quella dei drug store. Ovviamente, all'interno dovreste trovarci un farmacista e anche medicinali passati dietro prescrizione. Questi nei D.S. non li trovate.

Questi sono fondamentalmente i posti dove si va a fare la "spesa". Accanto a questi ci sono poi tutti gli altri negozi di vario tipo, di cui magari avremo modo di discutere.

Ora la fatidica domanda: "Il Giappone è caro?" Risposta: si e no.
Io sono sempre convinto che non siano i paesi ad essere cari ma gli stili di vita. Se volete un consiglio, diffidate dai blog dei turisti, che vengono qui 15 giorni, cazzeggiano e poco più, e si sentono già di aver capito tutto della vita e della cultura di questo Paese. Come si faccia a capire tutto in 15 giorni di un posto così complesso dipende solo da una presunzione che io francamente fatico a concepire.....
Bene, questi signori scrivono di quante volte si fermano ai distributori automatici di bevande che trovano per strada, si vanatano del proprio record di presenze da Starbucks (eh già, perchè mai tu vai in Giappone se non per andare da Starbucks? che fa anche schifo secondo me..), di quanti Melon Pan mangiano in una settimana e altre prestazioni simili, che già dovrebbero darvi l'idea del livello di superficialità corrispondente.......

Se fate come fanno, o dicono di fare, questi yamatologi last minute, vi assicuro che vi finiranno i soldi in men che non si dica. Il cibo e le bevande oggettivamente non sono molto care, ma se non fate attenzione rischiate comunque di finire sottosopra.
Quello che fa la differenza qui in Giappone non sono tanto i prezzi ma le occasioni di spesa, soprattutto le occasioni di spesa inutile. Spinti dalla curiosità  di provare cose che noi non abbiamo si va, senza rendersi conto, a spendere cifre non indifferenti che potevano essere  impiegate per fare cose molto più interessanti.

L'esempio dei distributori automatici è secondo me lampante: in queste macchinette si trovano tante cosette, tipo la Fanta Grape, il Pocari Sweat (che qualcuno ha visto in qualche anime),  c'è  ovviamente la Coca Cola, che uno inconsciamente(ma anche no) è spinto a provare. La cosa più economica che potete trovare nei distributori costa 120 yen. Facciamo il caso che vi fermiate 3 volte al giorno a questi cosi: avete quindi una spesa minima di 360 yen. 360 yen al giorno per due settimane = 5400 yen. In genere chi cade in questa trappola, cade anche in altre. Ipotizziamo che tutte le altre sciocchezze che comprate vi costino solo 200 yen al giorno. Sono altri 3000 yen. Quindi in 15 giorni avete totalizzato circa 8400yen di superfluo, che sono circa 85 euro......
E questo facendo un ipotesi molto semplificata, relativa a  soli 15 giorni. I numeri che ho preso io danno una spesa  giornaliera in cazzate di 520 yen..........vi assicuro che nella realtà saranno molti di più. Attenzione: vi ho fatto solo l'esempio relativo agli alimentari. In realtà c'è da considerare tutta la roba di gadget e cianfrusaglie inutile che è possibile comprare qui.
Figuriamoci allora cosa viene fuori se prendiamo un periodo più lungo, ad esempio diversi mesi.
Beh in questo caso vi rendereste conto da soli che state andando a mare.

Ma è proprio necessario essere quindi così spartani per risparmiare? Allora, considerando che gli affitti, i mezzi pubblici (che sono cose di cui NON si può fare a meno) sono oggettivamente cari, così come lo sono diversi servizi più o meno necessari, direi che un pò di accortezza non fa male. Soprattutto se le risorse sono limitate e se si vuole stare qui per un periodo prolungato di tempo, magari a fare qualcos'altro oltre a cazzeggiare.

Come mi regolo io?
Semplice, cerco di affidarmi appunto ai supermarket, bevo acqua( si può bere anche quella del rubinetto) e mi limito al necessario. Ogni tanto qualche sfizio me lo tolgo si. Una cosa però è toglierselo una volta tanto, un'altra far diventare lo sfizio una necessità quotidiana. Basta ricordarsi che quei soldi che risparmiate, se proprio volete spenderli, possono essere impiegati per fare altre cose molto più soddisfacenti di uno schifo di caffè di starbucks.

Grazie, e alla prossima.






Thursday, January 5, 2012

Anno nuovo, vita nuova

E' proprio il caso di dirlo.
Da quest'anno infatti la mia vita si sposta in Giappone, per la precisione ad Osaka. Non è la prima volta che vengo qui, è anzi la città estera in cui ho trascorso complessivamente più tempo dopo Sydney.
Che sono venuto a fare? tante cose....comunque sia rimarrò qui per un bel pò di tempo. Scrivere  tutto su di me ora è inutile  e sarebbe anche noioso per me, e per chi eventualmente legge, quindi le notizie su di me arriveranno poco alla volta.
Questo non è il mio solo blog, ne ho un  altro in inglese.......questo l'ho fatto perchè qualcuno mi ha convinto.
Ma comunque sia, spero di dirvi cose interessanti almeno per un bel pò di voi. Si lo che fanno pena tutti e due, ma non ho mai fatto nualla del genere in vita mia, abbiate pietà.
Si dirà ovviamente di tutto, studio, lavoro, vita e relazioni personali in questo Paese così lontano da noi.
Ovviamente quello che scrivo rappresenterà la mia visione delle cose e non una sentenza di cassazione. Posso solo dirvi che in genere io cerco di essere obiettivo.  Anche perchè spero che ciò che trovate nel blog possa esservi utile e non solo una sorta di "ciao mamma, guarda come mi diverto". Purtroppo devo dire che molti blog sul Giappone che ho visto vanno a finire così, cioè un elenco di cose più o meno personali(magari inventate) fatte in Giappone, scritte in modo che chi legge  pensa "che figo, se la sta spassando, voglio andarci pure io".

Fatte le dovute presentazioni, vi do appuntamento al primo vero post made in Japan. Che sarà scritto entro quattro giorni.

A presto!